giovedì 20 agosto 2009

Il Centro Culturale Berberati nella Repubblica Centroafricana


Benvenuti nel nostro Blog
Sono suor Elvira Tutolo della Congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida. Sono nata a Termoli in provincia di Campobasso in Italia nel Maggio del 1949. Dopo varie esperienze nella mia patria: insegnamento, comunità per tossicodipendenti, istituti per bambini in difficoltà... sono partita per l'Africa: era il lontano 1990, ormai son passati 20 anni...! Prima in Tchad, poi un anno in Cameroun ed ora, dal 2001, a Berberati nella Repubblica CentroAfricana. Praticamente mi sono spostata dalla vicinanza al deserto del Sahara in piena foresta. Appassionata alla crescita delle persone e dei popoli, rispettosa dei valori e delle diverse Culture, insieme a tanti collaboratori africani, ho messo davvero in pratica la strategia educativa dell"insegnare a "pescare" e NON del dare un pesce ogni giorno a chi ha fame. Con questo "filo d'oro" che ci orienta e ci guida sono nate tante iniziative : il Centro Culturale, il Servizio Cyber Internet, il Progetto "Kisito" per il recupero dei bambini-ragazzi tolti dalla strada.
Vi ringrazio in anticipo per la vostra attenzione nei nostri confronti: una bella condivisione puo' nascere tra noi e voi lettori e chissà...cominciare a credere e constatare che anche l'Africa é capace di farsi ascoltare, di esistere e collaborare alla costruzione di un mondo migliore.
Chi vuole contattarmi può farlo al seguente indirizzo: elvira_tutolo@yahoo.fr
Je suis Soeur Elvira Tutolo de la Congregation des Soeurs de la Charité de Sainte Jeanne Antide Thouret. Je suis née à Termoli en Italie en 1949.Après plusieures expériences de service dans mon Pays ( enseignement, communauté pour les Drogués, instituts pour enfants en difficulté, paroisse, jeunes...je suis partie pour l'Afrique. C'était en 1990 et voilà...20 ans sont passés! D'abord 10 ans au Tchad,1 an à yaoundé au cameroun et depuis 2001; je suis à Berberati en Repubblique Centrafricaine. A' mon arrivée l'Eveque m'a confié la responsabilité d'un Centre Culturel plus simplement connu comme C.C.C. Centre Culturel Catholique. En 2005 nous avons ouvert un Cyber-Internet. Depuis 2002 nous avons demarré le Projet "Kisito" devenu desormais une O.N.G reconnu par l'Etat en faveur des enfants et adolescents en difficulté où en conflit avec la LOI. Les enfants sont accueilli dans des Famille du lieu. Pour les plus grands nous avons crée un Centre Educatif Agro-Pastoral situé a 8 Km de la Ville.L'approche familial au contaraire de l'Orphelinat permet à l'enfant de rétrouver son identité et réconstruire sa vie et son avenir. "Sara mbi ga zo" est le Nom de ce Centre et l'expression cité en langue locale Sango ça veut dire :Aidez moi à devenir un homme/ Aidez moi à reussir ma vie.Je vous invite à visiter ce Blog et à prendre contact : MERCI ! Sr Elvira

martedì 18 agosto 2009

La recolte des Arachides - settembre 2010


clicca sulle foto per ingrandirle

La recolte des Arachides cette année a Wotoro a donné beaucoup de fruits: 12 Sacs bien remplits!! A été vraiment une fete!
Les enfants residents dans ce Centre de Formation , enlevés de la rue, apprennent bien de choses!

La raccolta delle Arachidi quest'anno a Wotoro é stata molto buona: riempiti 12 sacchi!! E' stata davvero una FESTA! i ragazzi residenti in questo centro, tolti dalla strada, imparano tante cose e...intanto crescono!!

Suor Elvira e i suoi ragazzi augurano Buona Pasqua a tutti i lettori

Che Bello!

Il Cristianesimo è Concretezza
e la Risurrezione di Cristo provoca ad aiutare il fratello a Risorgere,
a mettersi in piedi, a…venire fuori!
E’ questo il Grido della Fraternità Kisito di Berberati in Rep. Centroafricana.
Vieni fuori…dalla miseria, dalla dipendenza, dalla passività!
E…questo è possibile perché VOI TUTTI miei amici mi aiutate a farlo
suscitando piccoli Progetti di sviluppo.
Con gratitudine e affetto AUGURO:

BELLISSIMA FESTA DI PASQUA!!

Suor Elvira Tutolo

Eccomi in Moto col papà Kisito:YVON
Questo lavoro di TAXI-MOTO va abbastanza bene!
Lui riesce ad occuparsi della sua famiglia formata da 3 bambini naturali e 5 accolti dalla stradaed a mettere anche qualcosa da parte!

Wotoro

Buon Natale e Felice Anno Nuovo da Suor Elvira e i suoi ragazzi - Bon Noël et Heureux Année Nouveau de Soeur Elvira et ses garçons


Suor Elvira e i suoi ragazzi partecipano alla Festa dell'Indipendenza

Il mese di Dicembre per la Repubblica Centroafricana é un mese davvero SPECIALE! C'é la Festa dell'Indipendenza dichiarata nel 1960 : 50 anni dunque da questo Avvenimento importantissimo! Varie manifestazioni hanno caratterizzato la Domenica del 6 Dicembre e tra l'altro una bellissima SFILATA. Il Centro Culturale Berberati ha partecipato in pieno: servizio di amplificazione con microfoni, musica, danze e...concretamente nella Sfilata. Qui di seguito alcune foto della sfilata, gli operatori al lavoro, i giovani del C.C.C. in maglietta gialla e i Kisito in maglietta bianca con la scritta "Sara mbi ga zo." Suor Elvira nonostante il sole cocente ha voluto marciare con loro. I momenti di Festa come quelli di sofferenza vanno condivisi fino in fondo!!











Suor Elvira augura a tutti i lettori del sito e alle loro famiglie una Santo Natale

NATALE E' DAVVERO ….........LA FESTA DELLA VITA La “ strada” che credeva essere accogliente e brava come a considerarsi una “madre” é diventata “povera”, ha perduto ...70 figli!.Si, questo é accaduto a Berberati, città della Repubblica CentroafricanaC'é stata una “lotta” fra la strada e le famiglie e queste hanno VINTO.Diciotto Coppie, dal 2002, hanno Creduto e Credono che possono avere la meglio sulla “strada”, sui pregiudizi, sulla discriminazione, sullaviolenza, sulla sofferenza dei bambini che sono stati costretti asceglierLA come “ fissa dimora”.NO! LA STRADA NON PUO' ESSERE “ FISSA DIMORA!”I 70 Kisito non possono piu' dire:...sono figlio della strada...perché hanno un papà, una mamma e dei fratelli.“ Mbi lango ti papà Moise na mama Colette” “Mbi molengue ti papà Gode na mama Felicité”Frequentano tutti la scuola e quando si trattava di ricevere un dono daparte di un ricco compratore di diamanti che voleva fare beneficienza(..per mettersi a posto la coscienza...!), hanno rifiutato dicendo che nonavevano bisogno e che i loro papà avevano già fornito tutto il necessario per la scuola. Bambini come Florintin che di fronte al papà un po' triste che spiga le difficoltà della famiglia e dunquel'impossibilità di acquistare regali per Natale, lui prende la parola per dire:..papà, non preoccuparti per i regali...io ho già ricevuto,da un anno che sono con voi, il più grande dei regali: ho trovato un papà e una mamma e...siete VOI!Maria e Giuseppe non capivano quasi nulla sulla “provenienza” di quel FIGLIO...lo hanno Accolto, lo hanno Amato!Sono cosi le Coppie Kisito...somigliano tanto alla Coppia di Nazareth!Stando con loro, andando a visitarli nelle loro case non mi é assolutamente difficile CREDERE all'AMORE, all'Accoglienza della VITA.La mia piccola Speranza riprende vigore e posso credere che un Mondo Nuovo é già iniziato. Si un mondo nuovo é già iniziato perché ci siete VOI carissimi Amici !! Io e le famiglie di adozione vi ringraziamo nella certezza che l'Emmanuele saprà come ricompensarvi I bambini tolti dalla strada e accolti come Figli ci dicono che NATALE E' DAVVERO... LA FESTA DELLA VITA!
Sia COSI anche per tutti voi!
Suor Elvira e tutta la fraternità Kisito

Dove ci troviamo? Vedi le mappe di cui sotto


Mappa dell'Africa Centrale


Mappa della Repubblica Centro-Africana

Panorama di Berberati con l'indicazione di dove é posizionato il Centro Culturale - Panorama de Berberati et localisation du Centre Culturel


Giornali che parlano di noi

Un giornale dell'OPAM (Opere Pontificie Alfabetizzazione nel Mondo) parla di noi. Questo organismo ci aiuta con un sostegno per la scuola dei Kisito
( clicca sulle foto per ingrandirle )


Suor Elvira intervistata da Primonumero

Cronache
La suora blogger che aiuta i bambini a diventare uomini
Intervista a suor Elvira Tutolo, 60enne termolese missionaria in Africa. Da 10 anni vive a Berberati, villaggio della Repubblica Centroafricana dove gestisce un centro culturale nell’ambito del progetto "Kisito", nato per togliere i ragazzi dalla strada. «Diamo loro gli strumenti per crescere» dice della sua missione. E ora lancia un blog per diffondere la sua esperienza a Termoli e in tutto il mondo.
di Stefano Di Leonardo

Galleria fotografica
Termoli. “Sara mbi gazo”. Tradotto in italiano vuol dire “Aiutami a diventare uomo”. E’ il nome assegnato al centro educativo agricolo-pastorale di Berberati, repubblica Centroafricana, nel quale lavorano 20 dei ragazzi seguiti dal progetto “Kisito” alla cui guida c’è suor Elvira Tutolo, 60 anni, termolese. Ma in quelle quattro parole nella nostra lingua c’è tutta l’opera di missionaria di suor Elvira. Un’opera che lei stessa definisce con una metafora. «Insegniamo a questi ragazzi a pescare e non diamo loro un pesce ogni giorno». Non mero assistenzialismo quindi, ma fornire conoscenze e strumenti per poter costruire da soli la propria esistenza. Così come lei stessa ha fatto, fin da quando, da ragazzina, sorprese tutti scegliendo di rispondere alla vocazione cristiana diventando suora missionaria. Una scelta che l’ha portata in Africa, dove vive da 20 anni e collabora a progetti nati per togliere i ragazzi dalla strada, facendoli studiare, lavorare, divertire. In quattro parole, aiutandoli a diventare uomini. E ora ha deciso di raccontare questa missione, in questa intervista e in un blog. «Spero - confida - che qualcuno si interessi a questa esperienza». Suor Elvira, prima ancora di parlare dell’Africa, parliamo di lei. Cosa l’ha spinta a diventare suora?
«Ad indirizzarmi sono stati il mare e lo sport. Il mare sulla spiaggia di Sant’Antonio e la linea dell’orizzonte mi hanno rivelato un’esigenza di infinito. Lo sport perché a scuola ne praticavo molto e il mettermi alla prova e il combattimento erano qualcosa che mi rispondeva dentro. C’è un terzo elemento, che è la mia famiglia. Quando ero piccola soffrivamo per arrivare alla fine del mese. Questo mi ha spinto a un senso di rabbia e quindi un combattimento per la giustizia. A 12 andai a protestare dal sindaco per lo stipendio di mio padre».
Addirittura?
«Sì, avevo 12 anni e mi mettevo dietro la porta dell’ufficio del sindaco Lapenna per chiedere di essere ricevuta. Alla fine ottenni quello che volevo, lui fu molto gentile e si impegnò».
Torniamo alla sua decisione di diventare suora.
«Sentivo che questo passo rispondeva alle esigenze che avevo dentro. Avevo 18 anni. In famiglia non la presero bene, rimasero delusi, contavano su di me. Nessuno ipotizzava questa decisione. Fu uno strappo molto doloroso che pian piano si è ricucito».
Quando è maturata la decisione di partire per l’Africa?
«Ho fatto prima varie esperienze come insegnante di Pedagogia e poi in centri di recupero per tossicodipendenti. Io avevo dato la mia disponibilità ad andare all’estero. Nel 1990 mi fu prospettata questa ipotesi e ho accettato».
Dove ha cominciato la sua opera?
«I primi 10 anni sono stata in Ciad. Certo, il caldo, la malaria, ma ho sofferto di più la mancanza di comunicazione. Per fare un esempio, per telefonare, dovevo fare 200 chilometri di pista (terra battuta, ndr) per trovare una cabina pubblica che spesso non funzionava. Vivevamo in casette piccole in mezzo alle capanne, facevamo il bagno nei fiumi. Sono stati 10 anni duri ma molto belli. Poi sono andata in Camerun per un anno ma non mi sono trovata bene. Vivevo in una casa molto bella, anche troppo».
Quindi cosa ha fatto?
«Ho preso un anno di riflessione, durante il quale sono stata in Italia. Poi sono ripartita per l’Africa, stavolta nella Repubblica Centroafricana, in un centro chiamato Berberati, dove mi trovo ora. Siamo in mezzo alla foresta, vicino ad un fiume che ci separa dal Congo».
Quali sono le differenze con gli altri posto dov’era stata?
«Di clima innanzitutto. In Ciad eravamo vicini al Deserto del Sahara e la terra è arida. Nonostante questo, lì non ho mai visto un ragazzino abbandonato, in Centrafrica sì. In Camerun poi, il centro città sembra quasi occidentale, ma appena fuori ci sono quartieri miseri, ancor più dei villaggi di capanne»
Che attività svolge a Berberati?
«Il vescovo mi ha affidato un centro culturale. E’ l’unico riferimento per i ragazzi. I ragazzi del liceo del villaggio non hanno libri. Il centro ha una biblioteca. Ma non diamo tutto gratis. Ho la convinzione che l’amore non debba essere assistenzialismo ma crescita delle persone. Occorre dare gli strumenti. Ma non c’è solo il centro culturale».
Che altro?
«Abbiamo lanciato un cineforum, avviato la formazione in contabilità e gestione. Tramite il centro culturale diamo la possibilità ai ragazzi di esprimersi. Poi dal 2005 abbiamo aperto un centro internet. E’ molto utile, anche perché i sacchi di posta facevano fatica ad arrivare. Una volta, mentre ne trasportavamo uno abbiamo fatto un brutto incontro».
Ce lo racconta?
«Siamo stati fermati da undici militari che ci hanno derubato e picchiato. Poi mi hanno fatto firmare un foglio con le loro rivendicazioni da inviare al presidente centroafricano. Dopo quell’episodio la situazione si è un po’ calmata nel Paese». Non vi siete fermati al centro internet comunque. «No, c’è anche una terza “pietra”. Una sera siamo usciti per le vie della città e ci siamo scontrati con la realtà di bambini e ragazzi che vivono per strada. I miei collaboratori hanno proposto la creazione di un centro di accoglienza per farli dormire, ma io ho rifiutato. Ho invece avviato una serie di incontri formativi per giovani coppie. Il desiderio era che le coppie potessero accogliere i ragazzi».
Che risultati ha ottenuto?
«Ad oggi 20 coppie hanno accolto i 70 ragazzi che abbiamo tolto dalla strada. Sono giovani dai 7 ai 20 anni. L’inserzione nelle famiglie è stata più difficile per i più grandi. Uno di loro una notte è morto e questa cosa ci ha fatto molto male. Ci siamo interrogati». Cosa avete fatto? «Due dei “papà” sono andati al Comune a chiedere della terra da poter coltivare. Abbiamo creato un centro educativo agricolo-pastorale che si chiama “Sara mbi gazo”. Ci sono ora 10 camerette per 20 ragazzi che nel fine settimana torna nella propria famiglia di riferimento. In questa struttura lavorano i ragazzi che hanno avuto maggiori difficoltà che spesso devono difendersi dalle accuse».
Di che tipo?
«Molti di loro vengono accusati di essere degli stregoni. Sono accuse senza fondamento scientifico. Ci sono delle persone che possono, secondo la legge, accusare delle altre. Spesso le vittime sono le persone più deboli, come ragazzi e donne anziane. La pena spesso è la galera». Cosa fate voi per aiutarli?
«Essendo una Onlus possiamo far sì che i ragazzi trascorrano del tempo da noi a scopo sociale, invece che in carcere». Le famiglie che accolgono i ragazzi ricevono degli aiuti economici da voi? «Oltre alla formazione delle coppie, mi occupo di cercare un lavoro ai “papà”. C’è chi ha un negozio di alimentari, chi ripara pneumatici, chi fa il falegname. Ad oggi, sette “papà” su 20 hanno un salario fisso. La condizione generale del Paese rallenta una buona autonomia finanziaria». Sei molto proiettata al tuo lavoro in Africa.
Pensi mai di tornare in Italia?
«Quest’esperienza è giovanissima. E come bambino che fa i primi passi. Mi sembra onesto non lasciarlo in questo momento e anche i miei superiori sono d’accordo».
Cosa pensi che l’Italia e Termoli in particolare possano fare per l’Africa e per progetti come il tuo?
«Dalle parrocchie di Termoli mi arrivano sempre degli aiuti economici e ci tengo a ringraziare chi ci dona qualcosa. Ma l’importante è interessarsi a quello che facciamo. E’ il minimo. Quello che fa male è l’indifferenza e il pregiudizio. Per questo ho cercato di comunicare questa realtà creando un blog in cui racconterò la nostra vita a Berberati».
Le immagini nella galleria fotografica
(Pubblicato il 21/09/2009)

Suor Elvira riparte per l'Africa e saluta gli amici di Termoli

Carissimi Amici di Termoli :

Approfitto del Blog per ringraziare e salutare tutti. Ho lasciato Termoli sabato 5 sett. Sono a Roma per prepararmi a prendere l'aereo domenica 13 c.m. Ripartire non é mai scontato: occorre sempre nuovo coraggio! Stando in macchina continuavo a volgere lo sguardo indietro.
Ancora uno sguardo verso " a mazz du castill", verso il Borgo Vecchio, il mare, i gabbiani, la spiaggia, le case, il cimitero, le Chiese...mentre tutti i vostri volti mi passavano davanti agli occhi e si stampavano nel mio cuore. Anche questa volta come tutte le altre ha "soffiato vento" di amicizia, di stima, di solidarietà.
Con tutta la mia Gratitudine e con l'augurio di rimanere sempre in contatto con tutti voi.
Un abbraccio grande.
Suor Elvira
Vi ricordo ancora il mio indirizzo Email:
elvira_tutolo@yahoo.fr

e il Blog :
http://centroculturaleberberaticentroafrica.blogspot.com/

C I A O !

Suor Elvira incontra gli amici di Termoli nella Parrocchia del Carmelo

Il giorno 31 agosto, nella Parrocchia del Carmelo di Termoli, suor Elvira ha incontrato amici e sostenitori ai quali ha illustrato come le offerte inviate sono state spese. La stampa e i siti localo così hanno riportato la notizia dell'avvenimento:
"C'era tanta gente ieri pomeriggio nel salone della Chiesa del Carmelo a Termoli per ascoltare Suor Elvira, una di quelle suore coraggio che, da circa vent'anni, vive e lavora in Africa e precisamente al momento nella Repubblica del Centro Africa nella quale opera da dieci anni. I precedenti altri dieci anni li aveva spesi, sempre in Africa, nella Repubblica del Ciad per aiutare quelle popolazioni spesso martoriate da guerre civili e dallo sfruttamento. Appassionata alla crescita delle persone e dei popoli, rispettosa dei valori e delle diverse culture, insieme a tanti collaboratori africani, ha messo davvero in pratica la strategia educativa dell"insegnare a "pescare" e NON del dare un pesce ogni giorno a chi ha fame. Ma cosa ha realizzato suor Elvira nella città di Berbereti nella Repubblica del Centro Africa? Utilizzando una vecchia struttura di un seminario abbandonato, suor Elvira ha creato un Centro Culturale Cattolico dove, oltre ad una Biblioteca, ad un Centro Cyber-Internet, nelle aule dell'edificio tiene dei corsi alle coppie per l'accoglienza dei bambini e ragazzi orfani o scacciati dalle loro famiglie perchè spesso accusati di essere portatori di disgrazie. Oltre al Centro Culturale Cattolico, da qualche tempo, essendo riuscita ad avere alcuni ettari di terreno dal governo, ha avviato una importantissima altra attività chiamata Centro Kisito ( Sara Mbi Ga Zo che tradotto nelle nostra lingua vuol dire "Aiutami a diventare uomo" ). Finalità del Centro Kisito sono quelle di creare "Attività generatrici di reddito per le famiglie" e " Sostegno alle famiglie di Accoglienza con cessione di Mini-Credito". In questo terreno, una volta foresta, dopo averlo disboscato, sono iniziate una serie di coltivazioni agricole che dovrebbero essere solo l'inizio di una trafila per arrivare poi alla vendita dei prodotti lavorati: es. dal legno ricavato i ragazzi , dopo opportuni corsi, hanno iniziato a realizzare piccoli mobili, sedie ed altri accessori da poter vendere poi in città. A questa attività suor Elvira ha affiancato un'altra importante iniziativa che consiste nel concedere dei piccoli prestiti a tutti coloro che intendono avviare nuove attività produttive necessarie per il loro sostentamento. Insomma suor Elvira è un vero "vulcano di idee" che, per proseguire la sua missione, ha bisogno dell'aiuto di tutti noi affinchè, quanto già realizzato e quanto ancora da fare, possa contare sui mezzi necessari per andare avanti. "

seguono alcune foto scattate da Oscar De Lena durante l'incontro:
( clicca sulle foto per ingrandirle )

Suor Elvira parla delle sue iniziative in terra d'Africa




suor Elvira con la sorella Rosaria

suor Elvira con la famiglia Di Rosario
suor Elvira con alcune amiche presenti all'incontro
suor Elvira con le famiglie De Lena
suor Elvira con la famiglia Papariello
l'arch. Salvatore Marinucci che ha realizzato i cartelloni di cui sotto


il numeroso pubblico presente in sala

PER CHI VUOLE VEDERE ANCORA DELL'ALTRO, PUO' CLICCARE SULL'INDIRIZZO DI CUI SOTTO PER ACCEDERE AD UN BREVE FILMINO PRESENTE SU YOU TUBE:

lunedì 17 agosto 2009

Quali sono le nostre attività?

Nel centro, dove operiamo a Berberati, io con tanti collaboratori locali abbiamo avviato le seguenti attività:
- CCC ( Centro Culturel Catholique )
- Cyber Internet
- Kisito

Questa attività denominata Kisito é diventato un Progetto che si occupa di:

- Formazione delle Coppie e Adozione di bambini di strada
- Centro Educativo Agro-Pastorale : Sara Mbi Ga Zo che nella lingua italiana vuol dire
" Aiutami a diventare uomo"
- Attività generatrici di reddito per le famiglie
- Sostegno alle Famiglie di Accoglienza con Mini-credito.

I ragazzi di suor Elvira festeggiano la realizzazione di un POZZO nelle vicinanze del villaggio

I ragazzi di suor Elvira festeggiano la realizzazione di un POZZO nelle vicinanze della residenza stessa dei ragazzi. Questo permetterà maggiore pulizia e ordine nel villaggio.

Vedi foto sotto - clicca sulle foto per ingrandirle




domenica 16 agosto 2009

Ed ora guardiamo insieme qualche foto del nostro CCC ( Centre Culturel Catholique )

clicca sulle foto per ingrandirle
una panoramica del centro
la biblioteca
suor Elvira con alcuni dei suoi collaboratori
suor Elvira con i suoi ragazzi
suor Elvira con i più piccoli che frequentano il Centro
la sala computer